Un enorme frammento della banchisa antartica si e' staccato dall'area di Wilkins Ice Shelf. La notizia è stata annunciata dal Centro Nazionale dati su nevi e ghiacci dell'Università del Colorado lo scorso 26 marzo, insieme alla diffusione delle immagini dell’iceberg, grande sette volte l'isola di Manhattan, che ha iniziato a separarsi dal pack il 28 febbraio. Il blocco e' lungo 41 chilometri ed largo 2,4. Rappresenta circa il 4 per cento del totale del Wilkins Ice Shelf, ma è una parte importante in grado di attivare ulteriori crolli. Il Wilkins Ice Shelf che misura una superficie di quasi 13.000 chilometri quadrati (quanto l'intero Trentino-Alto Adige) si trova a circa un migliaio di chilometri di distanza dalla punta meridionale dell'America del Sud, sul lato sud-ovest dalla Penisola antartica. Solo un sottile strato di ghiaccio rimasto ancora intatto impedisce ulteriori spaccature.
Tanti i commenti di scienziati che si sono alternati nella stampa e sul web.
"Il surriscaldamento dell'area è evidentemente collegato all'aumento dei gas serra", ha affermato Ted Scambos, che guida il gruppo di ricerca che ha seguito il fenomeno "straordinario": "L'Asse di Wilkins è da anni sotto osservazione e avrebbe dovuto collassare in un arco di tempo compreso tra ora e i prossimi 15 anni. Invece è collassato quasi di colpo".
"E' ovvio che siamo molto preoccupati - ha dichiarato l'indiano Rajendra Pachauri, Premio Nobel per la pace 2007, presidente dell'Ipcc (Panel internazionale sul cambiamento climatico) - è possibile che questo collasso di pezzi di ghiaccio sia un processo irreversibile."
"Sono fenomeni osservati da parecchi anni, quindi non si tratta di una novità", commenta Massimo Frezzotti, glaciologo della base italiana dell'Enea in Antartide. "Si sono gia' staccati in maniera analoga altri iceberg, ma quello del distacco non e' il problema principale. Il vero problema e' che queste piattaforme di ghiaccio si stanno disintegrando a una velocità molto maggiore di quanto previsto. Una piattaforma che si disintegra nell'arco di 24 ore è il campanello d'allarme per la salute dei ghiacci antartici. Un fenomeno anomalo che si sta spingendo sempre più a Sud, verso il Polo. La penisola dell'Antartide, insieme all'Alaska, negli ultimi 50 anni ha registrato un aumento delle temperature di 0,5 gradi in 10 anni, per un totale di 2,5 gradi, a fronte di un aumento per il Pianeta di 0,7 gradi nel giro di un secolo" continua il glaciologo. Ma mentre se si stacca un iceberg non ci sono conseguenze a livello di innalzamento del livello del mare, altro discorso è quello delle piattaforme. "Il problema grosso è che sia Groenlandia sia Antartide stanno cedendo più acqua agli oceani di quanta non ne ricevano come precipitazione nevosa" conclude Frezzotti.
"Sapremo nei prossimi giorni o settimane quale sarà il suo destino», ha dichiarato David Vaughan, il professore britannico del BAS che nel 1993 aveva previsto che la Wilkins Ice Shelf sarebbe potuta collassare nel giro di 30 anni, se non si fosse trovato un rimedio al riscaldamento globale. "Non mi aspettavo che le cose sarebbero andate così velocemente - ha ammesso - Avevo previsto che sarebbe successo, ma sta accadendo al doppio della velocità immaginata."
Nessun commento:
Posta un commento