Paperblog

venerdì 29 gennaio 2010

Cari amici,
con piacere vi segnaliamo la presentazione del volume

Popoli Artici e Subartici
dalla penisola di Kola alla Cukotka

di Luciana Vagge Saccarotti

Giovedì 4 Febbraio
Centro di Cultura " l'Agave "
in via Costaguta 8
Chiavari (Genova)


La presentazione sarà introdotta da Ottorino Tosti

Luciana Vagge Saccarotti è ricercatrice e consulente scientifica del progetto "Carta dei Popoli Artici". Nell'aprile 2005 ha partecipato alla spedizione scientifica tra gli allevatori di renne della penisola di Jamal, nella Siberia occidentale, da cui ha preso avvio lo studio di queste popolazioni nomadi. E' stata inoltre realizzata, insieme al dr. Gianluca Frinchiullucci, la mostra fotografica I Signori della Tundra.


Vi ricordiamo che la mostra I Signori della Tundra è stata realizzata anche a Piacenza dal Comitato Piacentino pro Anno Polare Internazionale nel quadro del Progetto Piacenza difende i Poli.


Anche se l'Anno Polare Internazionale si è concluso c'è ancora molto da fare!


Il riscaldamento globale riguarda tutti noi!








venerdì 15 gennaio 2010

Cari amici,
ritornando alle riflessioni sulla Conferenza di Copenhagen, ci sembra importante condividere la newsletter di Greenpeace.
Vi invitiamo a leggerla e ad approfondirla con attenzione.


Ciao Amanda,

questo è il primo update del 2010! Ti auguriamo buon anno e ci auguriamo che continuerai a seguirci e a partecipare alle nostre campagne. Il 2010 di Greenpeace sarà ancora più intenso, dopo il flop dei leader mondiali a Copenhagen.

Il testo finale dell’Accordo di Copenhagen – promosso da USA, Cina, India, Brasile e Sudafrica, di cui la Conferenza ha “preso atto” – da un lato afferma che la temperatura globale “dovrebbe essere mantenuta al di sotto dei 2 gradi”, ma non definisce alcun obiettivo vincolante per ridurre le emissioni di gas serra e contenere l’innalzamento delle temperature del Pianeta.

E poi la delusione Obama! Il Presidente Usa ha cercato un accordo con i Paesi emergenti per convincere il Senato USA ad approvare una legge sul clima. Peccato che i tagli millantati siano davvero ben poca cosa: la riduzione delle emissioni del 17% (al 2020) è infatti una bugia, perché si riferisce alle emissioni USA del 2005 quando il background stabilito dal Protocollo di Kyoyo è quello del 1990. E, rispetto al 1990, i “tagli” USA sono un 3-4%: è stata anche questa mancanza di ambizione che ha fatto saltare il negoziato!

Pochi e confusi i segnali positivi: a Copenhagen si è stabilito un fondo che dovrebbe finanziare la conservazione delle foreste e ci sono stati impegni sugli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, che dovrebbero arrivare a 100 miliardi di dollari l’anno nel 2020. Ma non è chiaro se si tratta di risorse effettivamente aggiuntive, né chi e con quale meccanismo le dovrà stanziare.

Mentre i leader chiacchierano e ci prendono in giro, il nostro unico Pianeta va arrosto. Secondo le stime dell’IPCC – il comitato internazionale di scienziati che studia i cambiamenti climatici – con gli impegni già presi o in via di approvazione l’aumento della temperatura globale nel secolo, sarà di oltre i 3 gradi, con conseguenze catastrofiche e irreversibili sull’ambiente.

Al crimine ambientale si somma l’ingiustizia che hanno subito i nostri quattro attivisti del “red carpet” – Juantxo, Joris, Nora e Christian – che hanno passato le vacanze di Natale in prigione – ben venti giorni – per essersi “imbucati” alla festa della regina Margrethe II e aver ricordato ai leader mondiali le loro responsabilità per la difesa del clima. Ora i nostri quattro dovranno affrontare un processo e potrebbero subire un’ulteriore pena detentiva.

Possiamo ancora salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, ma più tempo perdiamo più sarà difficile rimediare. È necessario riprendere subito i negoziati: manca un quadro politico globale entro cui governare questo processo introducendo criteri di equità e solidarietà. Il prossimo appuntamento importante è per il 31 gennaio, data entro cui tutti i Paesi dovranno mettere nero su bianco i propri impegni di taglio delle emissioni. Non staremo a guardare!

domenica 3 gennaio 2010

Combatti il riscaldamento globale a tavola!

Dopo il fallimento della conferenza a Copenhagen ci chiediamo cosa possiamo fare nel nostro piccolo per aiutare l'ambiente e combattere il riscaldamento globale.

Da cosa partire?

Fare una spesa intelligente e attenta può aiutare il clima e il nostro pianeta, soprattutto in questo periodo dell'anno. Le feste non sono ancora del tutto finite e gli acquisti non completamente conclusi...

Sai che esiste un calcolatore che misura la CO2 emessa dalla tua spesa?

E' stato elaborato dal WWF in collaborazione con l’Università della Tuscia e con la II Università di Napoli. Si può misurare in modo semplice e immediato quanto le scelte quotidiane fatte davanti agli scaffali di mercati e supermercati siano responsabili di emissioni di gas a effetto serra e quindi dei cambiamenti del clima.
Cosa aspetti, allora?

Con qualche accorgimento e piccola variazione nelle abitudini di consumo si potrà diminuire il nostro impatto sull’ambiente e dare inizio a una sana dieta libera di gas a effetto serra!

Iniziamo a cambiare le nostre abitudini per aiutare il nostro Pianeta!