Via San Siro, 13 - Piacenza
Orari di apertura
da lunedì a venerdì: 16.30 - 19.30
sabato e domenica: 10.00 - 12.00 e 16.30 - 19.30
ENTRATA GRATUITA
Dalla presentazione della mostra:
I testi e le foto sono di Luciana Vagge Saccorotti, ricercatrice e studiosa dei popoli artici, e Gianluca Frinchillucci, direttore dell’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti” di Fermo.
40 bellissimi pannelli in bianco e nero e a colori sui popoli siberiani Nency: vita, lavori, divertimenti, allevamenti di renne, momenti conviviali, volto di donne, bimbi e sciamani.
Tra i cosiddetti popoli autoctoni del Nord, i Nency sono i più numerosi. Allevatori di renne, vivono prevalentemente nella Penisola di Jamal, dove ha sede un importante complesso energetico: si estrae più del 90% del gas russo e il 12% del petrolio, energia vitale, di cui noi italiani siamo uno dei maggiori importatori.
Nella stesura del progetto sono state prese in esame popolazioni stanziate nel Grande Nord russo/siberiano (dalla Penisola di Kola alla Chukotka), oltre agli Inuit, cacciatori di mammiferi marini dell’Alaska, del Canada e della Groenlandia.Si tratta di decine e decine di popolazioni, tradizionalmente nomadi o semi nomadi, che da millenni vivevano di caccia, di pesca, di allevamento e di raccolta nei territori loro accessibili. Dal secolo XVI, a causa dell’intensivo sfruttamento di quelle zone, molte etnie si sono praticamente estinte e molte si trovano in pericolo.
Per saperne di più:
http://www.circolopolare.com/index.html
http://arcticdreams.blogspot.com/
3 commenti:
Con emozione ho partecipando leggendo, al tuo grande impegno per la terra e gli animali.
Di conseguenza sull'umanità distratta.
Credo anch'io in quello che presenti nel blog e ammiro le persone come te.
Vedo che scrivi per i ragazzi, sensibilizzare i giovani credo sia la strada da seguire.
Un caro saluto
anna maer
metto il tuo blog nella mia lista preferiti, ciao
Grazie Amanda, con due parole.
La mostra è un po'lontana..
Rammento la mostra del popolo Inuit a VR, di alcuni anni fa.
Un caro saluto
anna maer
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