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venerdì 9 maggio 2008

Parigi: lotta contro gli effetti dei cambiamenti climatici

Giovedì 17 aprile si sono riuniti a Parigi i rappresentanti dei 16 principali paesi che accumulano l’80% delle emissioni mondiali di gas serra.
L’obiettivo? La lotta contro gli effetti del cambiamento climatico in corso.

E’ la terza riunione di esperti economici Major Economies Meeting (MEM). Ne fanno parte i paesi del G8, l’Australia, la Corea del Sud e i grandi paesi emergenti come la Cina e l’India che rifiutano di impegnarsi finché gli Stati Uniti non ratificheranno il protocollo di Kioto. A Parigi, si è studiato con grande difficoltà la possibilità di riduzione dei gas per settore di attività (elettricità, cementifici, acciaierie, siderurgie, prodotti petroliferi…). L’amministrazione Bush non ridurrà le sue emissioni prima del 2025!!!!

In una relazione pubblicata il 23 aprile in Gran Bretagna, Nick Mabey, del Royal United Services Institute (RUSI) ha dichiarato che se il riscaldamento climatico non è controllato subito “avrà delle conseguenze nel campo della sicurezza con una dimensione simile ai due conflitti mondiali, con la differenza che esse dureranno per secoli.”
Molti esperti temono la futura “guerra della fame” e “la guerra dell’acqua”.


Il prezzo da pagare per le ultime manovre dell’alta finanza sui mercati alimentari di prodotti di prima necessità pesa, come sempre, sulle spalle dei più poveri. Le ultime notizie che arrivano da Haiti, come da alcuni paesi africani, fanno temere il peggio.

Il riscaldamento climatico non porta solo allo scioglimento dei ghiacci, effetto visibile da tutti!

Pensare che le conseguenze arriveranno solo fra molti anni è ignorare la realtà e l’indifferenza dei molti governi rischia di far precipitare la situazione. L'esempio attuale della catastrofe in Birmania ne è l'ennesima prova.

Ci vuole l’impegno di tutti noi!

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