Paperblog

venerdì 19 marzo 2010

Clima impazzito? Cosa facciamo?

Da dove vengono i nomi delle tempeste?

Sappiamo tutti che tempeste, tornadi, cicloni hanno dei nomi, a volte femminili, altri maschili. Caterina, Xynthia, Hanna, Gustav, Ike, ecc...
Nomi dolci per fenomeni terrificanti.

Chi da il nome? Gli scienziati? No.


Chiunque, in teoria, potrebbe voler battezzare un fenomeno climatico devastante con il nome del proprio amore, del proprio figlio/a.

A qualche condizione...


Sembra che l'idea sia venuta ad una raggazza iscritta all'Università di Berlino nel 1954.

Dopo identificazione a base di numeri e sigle, propose all'Istituto di Meteorologia della sua Università di dare un nome proprio a questi terribili fenomeni metereologici.


Da allora il “diritto” di dare un nome spetta all’Istituto, che dal 2002 consente a tutti di sceglierne uno, come scrive il sito online slate.fr. Chiunque può, prima che arrivi la tempesta o anche dopo se non ha ancora nome, decidere di "adottarla" e di battezzarla.


Resti lasciati dall'uragano Xynthia in Francia

La procedura da seguire è esaminare l'elenco delle tempeste, vedere se ce ne sono di "libere", scegliere un nome in base a determinati criteri, pagare l'importo corrispondente (199 euro per una depressione, di più per un anticiclone). Alcune adozioni finiscono pure su eBay.

Due le restrizioni: per le tempeste, il genere maschile e femminile si alternano tra anno pari o dispari; le depressioni, invece, hanno sempre nomi femminili. Ogni anno la prima tempesta comincia con una A e, procedendo in ordine alfabetico, arrivati alla Z si riparte.

Curioso, vero?

Usanze simpatiche a parte, ciò che sta succedendo al nostro Pianeta ultimamente è un fenomeno davvero preoccupante.

Alluvione a Madera - Portogallo

I terremoti, gli uragani, le tempeste ci sono sempre stati, fanno parte della storia dell'umanità, ma non si sono mai verificati con tale violenza, con tanta intensità e ripetitività.

Il cambiamento del clima diventa veloce, incontrollabile e noi ce ne preccupiamo troppo poco.

In questo contesto vogliamo ricordarvi un appuntamento a cui non potete mancare!


Clima impazzito? Cosa facciamo?


Ora della Terra!

27 marzo 2010

20.30 -21.30





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