...il mare è in pericolo,
lo salvi chi può!
lo salvi chi può!
Questo il motto della campagna estiva del WWF per salvare il Mediterraneo ma anche l'intero pianeta blu. Tanti, infatti, sono i problemi collegati all'attivatà umana che stanno mettendo a rischio la salute di una parte così preziosa del nostro Pianeta.
Dal sito del WWF ecco l'elenco dei maggiori pericoli che minacciano la salute di mari e oceani:
Intensa attività di pesca
La pesca è diventata insostenibile. Due terzi degli stock ittici del nostro pianeta vengono sfruttati a una velocità maggiore della loro capacità di rigenerarsi.
Bycatch
Oltre alle specie di elevato valore commerciale, che ritroviamo sui banconi della pescheria, gli attrezzi da pesca catturano anche altre specie, molte delle quali non rappresentano un guadagno per i pescatori e vengono rigettate in mare come scarto. Sfortunatamente questi esemplari di solito muoiono. Si chiama “bycatch”, pesca accidentale. E fa strage di cetacei, tartarughe, squali.
Pesca fantasma
Il mare è sfruttato al limite delle sue possibilità e la pesca fantasma, quella provocata dalle attrezzature abbandonate o disperse, continua a pescare e uccidere senza che ciò sia neanche a beneficio dei pescatori. Reti, nasse, tramagli, diventano una trappola mortale per le numerose creature che vi restano impigliate. La quantità di questi materiali è stimata intorno alle 640 tonnellate, ovvero il 10% del totale dei rifiuti marini, un problema a cui finora non si è riuscito a porre rimedio.
Plastica
Il mare è sempre stato considerato come la pattumiera più comoda, lontano dagli occhi e dal senso di responsabilità. Gli effetti di queste barbarie sono visibili sotto i Molte tartarughe marine ingoiano per sbaglio buste di plastica e muoioni soffocate.
Petrolio
Oggi il Golfo del Messico è il disastro più recente ed oggi quello più tristemente noto. Dal 1955 nel Mediterraneo si sono verificati oltre 1.300 incidenti di navi petroliere. Al largo delle coste italiane vengono trasportate circa 100.000 tonnellate di greggio (come ha denunciato il WWF già nel 2002).
La pesca è diventata insostenibile. Due terzi degli stock ittici del nostro pianeta vengono sfruttati a una velocità maggiore della loro capacità di rigenerarsi.
Bycatch
Oltre alle specie di elevato valore commerciale, che ritroviamo sui banconi della pescheria, gli attrezzi da pesca catturano anche altre specie, molte delle quali non rappresentano un guadagno per i pescatori e vengono rigettate in mare come scarto. Sfortunatamente questi esemplari di solito muoiono. Si chiama “bycatch”, pesca accidentale. E fa strage di cetacei, tartarughe, squali.
Pesca fantasma
Il mare è sfruttato al limite delle sue possibilità e la pesca fantasma, quella provocata dalle attrezzature abbandonate o disperse, continua a pescare e uccidere senza che ciò sia neanche a beneficio dei pescatori. Reti, nasse, tramagli, diventano una trappola mortale per le numerose creature che vi restano impigliate. La quantità di questi materiali è stimata intorno alle 640 tonnellate, ovvero il 10% del totale dei rifiuti marini, un problema a cui finora non si è riuscito a porre rimedio.
Plastica
Il mare è sempre stato considerato come la pattumiera più comoda, lontano dagli occhi e dal senso di responsabilità. Gli effetti di queste barbarie sono visibili sotto i Molte tartarughe marine ingoiano per sbaglio buste di plastica e muoioni soffocate.
Petrolio
Oggi il Golfo del Messico è il disastro più recente ed oggi quello più tristemente noto. Dal 1955 nel Mediterraneo si sono verificati oltre 1.300 incidenti di navi petroliere. Al largo delle coste italiane vengono trasportate circa 100.000 tonnellate di greggio (come ha denunciato il WWF già nel 2002).
Quindi...
Oltre a semplici gesti che ognuno di noi può fare mentre si gode la bellezza del mare durante una vacanza, possiamo dare una mano agli amici del WWF che si battono da anni per la tutela degli oceani, fondamentale patrimonio dell'umanità: aderire alle loro campagne, promuoverle, diventare soci, aiutarli a ripulire le spiagge, fare una donazione...
Il mare è in pericolo, lo salvi chi può!
E chi può salvarlo sei tu!
E chi può salvarlo sei tu!
Oltre a semplici gesti che ognuno di noi può fare mentre si gode la bellezza del mare durante una vacanza, possiamo dare una mano agli amici del WWF che si battono da anni per la tutela degli oceani, fondamentale patrimonio dell'umanità: aderire alle loro campagne, promuoverle, diventare soci, aiutarli a ripulire le spiagge, fare una donazione...
Tutelare il mare
è una reponsabilità di tutti!
è una reponsabilità di tutti!
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